“L’Etna dà e l’Etna toglie” è il mantra della gente del posto che ha vissuto per millenni in simbiosi con questa imponente vetta vulcanica, una delle più attive al mondo, che incombe sulla costa orientale della Sicilia. La sua ininterrotta eruttazione di cenere e polvere negli ultimi 500.000 anni ha ricoperto le pendici dell’Etna con un fertile manto di terreno vulcanico, dando vita a rigogliosi vigneti, frutteti e altri ricchi terreni agricoli. Circa una volta ogni decennio, però, la coppa del cono vulcanico trabocca, ed esplosioni di magma e colate laviche distruggono tutto sul loro cammino, dai campi a interi borghi, ricordando alla popolazione locale che vivere all’ombra di un vulcano è, in definitiva, un rischio tentativo.
Essendo una delle caratteristiche naturali più impressionanti tra le vivaci città portuali di Messina e Catania, l’Etna è nella lista A della maggior parte dei visitatori delle attrazioni siciliane. La strada dal campo base della Sapienza fino ai fragorosi crateri superiori brulica di “autobus lunari” per la maggior parte dell’anno, trasportando turisti avventurosi che percorrono i campi di lava fumanti e scattano foto dei panorami infiniti dal punto più alto dell’isola.
Raggiungendo la vetta, però, si perdono le affascinanti pendici inferiori del vulcano, conosciute come “le terre di mezzo”, dove il delicato gioco di equilibri tra i residenti e la loro amata e temuta montagna ha lasciato il segno nel paesaggio , cucina e cultura, creando una popolazione nota per la sua resilienza e intraprendenza. Questi pendii panoramici sono anche il luogo perfetto per mettere alla prova il turismo sostenibile, esplorando a piedi, in bicicletta o in treno le zone della Sicilia lontane dalla folla di Taormina o Siracusa e di entrare in contatto con guide locali, agricoltori e viticoltori.
Questo è l’obiettivo del Genista Trail, un nuovo percorso sviluppato nell’ambito del progetto Emblematic Mediterranean Mountains che comprende nove eco-itinerari sulle vette sparse nel bacino del Mediterraneo dalla Spagna alla Grecia. Questo itinerario di “viaggio lento” di 60 chilometri (37 miglia) può essere allungato in cinque giorni, portandoti dai paesi di Nicolosi a Linguaglossa e nella valle del vino lungo le rive del fiume Alcantara tra Randazzo e Castiglione di Sicilia.
Affronta l’intero percorso o dividilo in gambe più piccole… indipendentemente da ciò, sarai ricompensato con panorami indimenticabili, alcuni dei migliori prodotti enogastronomici dell’isola e una prospettiva dietro le quinte sulla vita di coloro che hanno vissuto fianco a fianco con la “Montagna di Fuoco” per generazioni.